Conosce le Suore Sacramentine dalla scuola materna. Diligente e seria, Ines, dopo la frequenza del 1° anno di avviamento commerciale, si impegna ad apprendere l’arte della maglieria, che eserciterà fino a che rimane in famiglia.
Crescendo, si rende molto presente nell’oratorio del suo paese tanto che il parroco, ritenendola degna di fiducia, le affida diverse mansioni e uffici “che lei disimpegna con coscienza, amore, edificazione”, così troviamo scritto nella lettera di presentazione del parroco, suo direttore spirituale.
Ines potenzia la sua partecipazione alle attività dell’Oratorio, animato dalle suore Sacramentine, e si lascia attrarre dal carisma dell’Istituto dove è già entrata sua sorella Suor Rosangela. Cosi scrive ai Superiori: “Contagiata dalla gioia e dai racconti di mia sorella, penso di poter abbracciare anch’io la vita consacrata. Sono disposta alle rinunce che esige la vita religiosa sacramentina, che richiede totale abnegazione e tanto amore per l ‘adorazione sia diurna che notturna”.
Il 7 dicembre 1959 entra nell’Istituto e, dopo il primo periodo di formazione, il 13 settembre del 1962, con il nome di Suor Matilde, emette la Professione religiosa e il 2 settembre 1967 quella perpetua. Leggiamo nelle sue note: “Emettere i Voti religiosi è il dono più grande che il Signore possa fare alle sue creature”.
Per la sua precisione e tenacia, viene avviata agli studi, anche se si sarebbe dedicata volentieri ad altro. Con queste parole: “Certa che il Signore si serve delle creature e degli eventi per rivelare la sua volontà”, accoglie l’obbedienza e si dedica allo studio fino a conseguire la Laurea in Scienze matematiche.
È unanime il tenero e grato ricordo che i suoi alunni, sia quelli dell’Istituto scolastico di Bergamo dove insegna per vari anni, sia quelli della scuola di Cesano Maderno dove, dal 1989 al 2018, svolge anche il ruolo di Preside di Scuola Media. Leggiamo alcune testimonianze di famiglie di alunni che l’hanno conosciuta: “Insegnante molto preparata e davvero attenta ai ragazzi e alle loro problematiche adolescenziali, sapeva adottare varie strategie, ma soprattutto sapeva vedere l’alunno come l’artefice, il protagonista che deve costruire il suo mondo, esplorarlo, scoprire nuove conoscenze e sviluppare il pensiero critico”.
Molto riservata e di indole emotiva, non parla molto e non ha grandi pretese, mentre sa rendersi sempre disponibile in comunità, anche in servizi umili in cui si prodiga con grande spirito di generosità e abnegazione. Affezionata all’Istituto, ne segue con trepidazione gli eventi, tanto che così scrive alla Superiora generale: “Madre, mi sto rendendo conto che Dio agisce sapientemente nelle sorelle che lavorano per il suo Regno e non perdono tempo in chiacchiere inutili. Il nostro Istituto sovrabbonda di queste persone… questa è la speranza che anima la nostra storia”.
Bellissimo e illuminante il testo trovato tra le sue memorie: “Rispecchiandoci nella gloria del Signore, lo Spirito Santo ci trasforma nella sua stessa immagine e quindi la Sua gloria è riflessa in noi! Non siamo noi che ci trasformiamo all’immagine di Cristo, ma è lo Spirito Santo che ci trasforma. Dobbiamo solo permettergli di farlo”.
Ormai stanca e ammalata, da qualche mese è accolta nella casa di Colognola dove riceve cure e premure e dove si rivela la suor Matilde di sempre: capace di ascolto, attenta alle sorelle alle quali offre il suo aiuto e alle quali testimonia la sua appartenenza a Cristo che le detta gesti di amore.
Grazie, suor Matilde! Te lo dice la tua famiglia che hai tanto amato, te lo diciamo noi tue sorelle Sacramentine, te lo dicono tutti coloro che ti hanno incontrata. Conserveremo nella memoria del cuore il tuo esempio, il tuo silenzio, la tua disponibilità. Il Signore che hai tanto amato ti accolga nel suo Regno di luce.